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'E papagne sfritte (papaveri sfritti) (di Ferdinando Fontanella - ricetta di Francesco Rosato) |
Il papagno (papavero) in particolare la pianta raccolta quand’è ancora giovane a differenza di quanto si potrebbe credere è commestibile. Cotto e condito è un'ottima verdura e può essere cucinato allo stesso modo di scarole, spinaci e broccoli. Mischiato ad altre erbe contribuisce a rendere uniche minestre ed insalate. Infine, risultano squisiti i papagni sfritti, ecco a seguire una tipica ricetta della cucina povera locale.
(Ingredienti per 4 persone):
Preparazione: Le piante di papagno vanno raccolte, quando sono ancora tenere, in primavera (prima della crescita dei boccioli fiorali). Utile per la raccolta e il trasporto delle piante risultano un coltellino e una capace sacca di tela naturale (o in sostituzione un paniere). Una volta a casa mettere a bollire in una capiente pentola circa cinque litri di acqua giustamente salata. Nell’attesa che l’acqua bolla, bisogna pulire bene il raccolto eliminando con cura le radici e qualche fogliolina esterna più dura, poi sciacquarlo ripetutamente per eliminare i residui di terra. Fatto questo immergete i papagni nell’acqua bollente e fateli cuocere per circa cinque minuti; nell’attesa fate sfriggere in una padella l’olio, l’aglio e il peperoncino. Trascorsi i cinque minuti, colate la verdura e unitela allo sfritto e fatela saltare per cinque minuti a fuoco moderato, aggiungendo, se occorre, un altro po’ di sale. A cottura ultimata, servite i ‘papagni sfritti’ ben caldi, accompagnati da qualche fetta di pane casereccio e un buon bicchiere di vino locale. Twitter: @nandofnt Potrebbe interessarti: Aucelluzzo: l'uccellino giocattolo 'O papagno, una pianta dimenticata |