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Il finocchio - storie di un ortaggio straordinario

(di Ferdinando Fontanella da: Racconti di un naturalista stabiese - 2010)


FinocchioOggi scriverò del finocchio. Badate però, non ho intenzioni fraudolente, non voglio infinocchiarvi.

Curiosamente questo termine, che nel gergo comune significa imbrogliare, raggirare, deriva proprio dall’usanza di alcuni scaltri cantinieri di offrire, come stuzzichino, spicchi di finocchio ai clienti che acquistavano il vino. Un vero e proprio imbroglio se consideriamo che le sostanze aromatiche contenute nel grumolo (la parte che mangiamo del finocchio) rendono gustoso anche un vino di pessima qualità.

Se doveste degustare o acquistare vino, quindi, non mangiate finocchio siete stati avvisati.

Fatta eccezione per quest’unica controindicazione, il finocchio è tra gli ortaggi più saporiti della tradizione agraria dei paesi vesuviani. Il clima mite e i terreni resi fertili e soffici dai materiali vulcanici si adattano perfettamente alle esigenze ecologiche di questa pianta.

Il finocchio selvatico (Foeniculum vulgare subsp. piperitum) pianta originaria del Medio Oriente, spontanea e perenne nella regione mediterranea, si trova spesso negli incolti e nelle zone collinari, è alta anche 2 metri ed ha foglie che ricordano il fieno, da cui il nome del genere Foeniculum, fu conosciuto e apprezzato fin dall’antichità, i greci e i romani contribuirono a diffonderlo in tutta l’Europa continentale.

Ippocrate (460 a.C. – 377 a.C.) medico greco antico, considerato il padre della medicina moderna, denominò il finocchio marathon, infatti, Maratona il nome della località della Grecia dove nel 490 a.C. gli ateniesi sconfissero i persiani, da dove partì il leggendario messaggero che compì di corsa i quaranta chilometri che lo separavano da Atene per annunciare la vittoria, significa appunto in greco campo di finocchi.

A partire dalla pianta selvatica il paziente lavoro di selezione artificiale, operato nei secoli dai contadini, ha permesso di selezionare numerose varietà (cultivar) di finocchio coltivato o dolce, pianta annuale o biennale (Foeniculum vulgare subsp. vulgare) di cui noi mangiamo il grumolo costituito dalle bianche guaine fogliari ingrossate e strettamente appressate le une alle altre intorno ad un breve fusto.

La coltivazione del finocchio da ortaggio può essere intrapresa per la produzione autunno-vernina (precoce o tardiva) e primaverile-estiva. La raccolta dei grumi maturi avviene quindi in tutte le stagioni. Il modo migliore per consumare il finocchio è mangiarlo fresco, crudo, al naturale o condito con sale e olio, o come ingrediente di gustose insalate miste, oppure lessato.

Il finocchio può essere consumato in grandi quantità anche da chi ha problemi di linea, infatti, 100 grammi di quest’ortaggio contengono appena 0,97 grammi di proteine, 0,71 grammi di carboidrati per sole 6,9 calorie.

Twitter: @nandofnt


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