creato da G. Visetti * diretto da F. Fontanella
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Scheda naturalistica Famiglia: Boletaceae Boletus luridus Schaef. ex Fr. Nome comune: porcino lurido Commestibilità: per lungo tempo la specie è stata considerata tossica e non commestibile. Tuttavia, in anni recenti, è stato appurato che questo fungo è edule se cotto. Si consiglia, comunque, molta cautela perché da crudo è tossico e nel dubbio è preferibile evitarne il consumo. Descrizione: fungo dall'aspetto classico, dimensioni tra 5 e 20 cm. Cappello carnoso, di forma convessa negli esemplari giovani e pianeggiante negli adulti, di colore variabile in diverse tonalità, da ocra-olivastro a bruno rossastro. Pori giallo-arancio che diventano verdognoli al tocco. Gambo corto e bombato nei giovani, via via più allungato e snello con l'età, di colore giallo-arancio, ornato nella parte superiore da un caratteristico reticolo a maglie rossastre allungate. Carne di colore giallastro che al contatto con l'aria varia rapidamente nell'azzurro. Habitat: boschi asciutti di latifoglie (lecci, roverelle, faggi) su terreno calcareo. Periodo: cresce a fine estate e in autunno, Settembre-Ottobre. Note: specie comune nei boschi di latifoglie dei Monti Lattari e della Penisola Sorrentina. Fungo non raccolto localmente perché ritenuto velenoso e, per questo, oggetto di un'accanita e sistematica distruzione, messa in atto dai cercatori che con disprezzo lo calpestano o lo rompono a bastonate. Potrebbe interessarti: Testi consultati: 1) PANDOLFI M., UBALDI D., 1987; 2) RAMBELLI A., PASQUALETTI M., 1996; 3) SPORTELLI C., 1979. |
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Immagini e testo a cura di Ferdinando Fontanella |