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creato da G. Visetti * diretto da F. Fontanella

 


Myrtus communis (mirto)


Myrtus communis (mirto)


Myrtus communis (mirto)


 Myrtus communis (mirto)

Scheda naturalistica


Famiglia: Myrtaceae

 Myrtus communis L.

Nome comune: mirto

Common name: true myrtle

Nome locale: mortella, murtella

Descrizione: pianta arbustiva, sempreverde, intensamente aromatica, dimensioni tra 50 e 250 cm di altezza. Rami numerosi, corteccia liscia e rossastra da giovane, con l'età tende al colore grigio e a desquamarsi. Foglie opposte, sessili, coriacee, a lamina lanceolata o ellittica, margine intero, di colore verde lucido sopra, più chiare sotto, con evidente nervatura centrale. Fiori su lungo peduncolo all'ascella delle foglie, 1-3 cm, di colore bianco candido. Frutto: bacca ovoide, lungo 5-10 mm, a maturità di colore azzurro-nerastro, in alcuni esemplari biancastro (foto).

Habitat: cresce nell'intervallo altimetrico tra 0 e 500 m s.l.m. Nella macchia mediterranea, lungo i versanti soleggiati.

Periodo di fioritura: Giugno-Agosto

note: Pianta comune nei Monti Lattari, in penisola sorrentina e isola di Capri.

Le profumate foglie sono usate, da alcuni buongustai, come aroma in cucina.

I frutti maturi, raccolti nel periodo autunnale, sono adoperati per la preparazione del classico liquore di mirto.

La specie trova impiego come pianta ornamentale, soprattutto nei giardini privati.

Le frasche di mirto sono raccolte, insieme al corbezzolo, all'alloro, alla felce aquilina, dagli abitanti dei Lattari, per essere vendute ai fiorai che le utilizzano per confezionare corone funebri.

Il mirto fiorito, simbolo di purezza, trova impiego anche per gli addobbi degli sposalizi.

Questa pianta, in primavera, è curiosamente usata dai pescatori del golfo di Napoli per la pesca alla seppia. Gli uomini di mare raccolgono una grande quantità di rami di mirto. Sistemano il raccolto in fascetti che poi legano, ad intervalli regolari, ad una lunga e spessa lenza creando una sorta di palamite (filacciuolo localmente) senza ami. L'arnese, fornito di pesi e galleggianti intervallati, è nottetempo calato in mare. Le seppie, femmine e maschi, vi accorrono per accoppiarsi e deporre le uova e sono, per questo, facilmente catturate. Non è raro per chi passeggia lungo la costa travare, spiaggiati, fascetti di mirto con ancora attaccati grappoli di uova di seppia (foto).

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approfondimenti:

Testi consultati:

1) CAPUTO G., et al., 1994; 2) PIGNATTI S., 1982; 3) RICCIARDI M., 1996; 4) ZANGHERI P., 1976.

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Myrtus communis (mirto)

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Testo e immagini a cura di Ferdinando Fontanella


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