creato da G. Visetti * diretto da F. Fontanella
|
|
Scheda naturalistica Famiglia: Solanaceae Lycopersicon esculentum Mill. Sinonimo: Solanum lycopersicum Nome comune: pomodoro Common name: tomato Nome locale: pummarola Descrizione: specie annuale, odorosa, ghiandolosa-pelosa, dimensioni 30-150 o più cm. Fusto tenace, tubuloso, prostrato-ascendente (nei coltivi la pianta è mantenuta eretta da appositi sostegni), ramoso, di colore verde-gialliccio. Foglie alterne, pennatosette con segmenti ovali, grossolanamente dentati, verde intenso. Fiori su peduncoli incurvati, in cime multiflore, 3-20 elementi, corolla di colore giallo-verdastro, con evidente cono di antere dello stesso colore, calice verde a lacinie lineari-lanceolate, persistente nel frutto. Frutto a bacca, di forma e dimensione molto variabile, prima verde poi rosso a maturità, in alcune varietà giallastro. Habitat: cresce nell’intervallo altimetrico tra 0 e 1500 metri s.l.m. Campi, incolti, ruderi, lungo le srade, ambienti disturbati. Periodo fioritura: Giugno-Ottobre note: specie originaria del Sud America, comune nei Monti Lattari, in penisola sorrentina e isola di Capri. Localmente il pomodoro è da lungo tempo ampiamente coltivato come pianta orticola, ma non è raro trovarlo anche allo stato subspontaneo lungo le strade, su macerie e ruderi. Numerose sono le cultivar impiegate dai contadini della Penisola e dei Monti Lattari, tra le più rinomate ricordiamo: il "pomodoro di Sorrento" consumato fresco all'insalata, il "pomodoro fiaschetto o corbarino" raccolto maturo per le conserve, il "pomodoro spugnillo" conservato fresco in grappoli, il pomodoro "Re Umberto" coltivato in Costiera Amalfitana, soprattutto a Tramonti, ottimo fresco all'insalata. Frutto principe della cucina partenopea è consumato, crudo o cotto, in innumerevoli ricette; per brevità ricordiamo solo tre classici molto conosciuti: ragù napoletano, pizza margherita e insalata caprese. Nei mesi di luglio e agosto è tradizione locale raccogliere i pomodori maturi e lavorarli per farne un sugo da conservare in barattoli e bottiglie di vetro, con l'aggiunta di alcune foglie di basilico, previa una lunga bollitura in appositi bidoni di latta. Alcune massaie preparano anche la cosiddetta "cunserv 'e pummarola o sarzina" concentrato preparato con: pomodori bolliti e passati al setaccio, il sugo ottenuto è messo ad asciugare al sole con l'aggiunta di sale marino fino e, infine, conservato sott'olio in un vasetto di terracotta. Altro tipico metodo di conservazione è il cosiddetto "spugnillo": i pomodori maturi raccolti in grappoli sono sistemati lungo un robusto filo di spago, così da formare un grosso grappolo, da appendere in un luogo asciutto e ventilato. Potrebbe interessarti: Testi consultati: 1) ALIOTTA G., SALERNO C., 2000; 2) BIANCHINI F., et al., 1984; 3) DE ROUGEMONT G., 2002; 4) FERRARO S., 1996; 5) FIORI A., 1923-1925b; 6) PIGNATTI S., 1982; 7) RICCIARDI M., 1996; 8) ZANGHERI P., 1976. |
|
![]()
Immagini e testo a cura di Ferdinando Fontanella |
©meditflora.com, riproduzione testi e immagini riservata |
|
Stampa |
![]() |
|