creato da G. Visetti * diretto da F. Fontanella
|
|
Scheda naturalistica Famiglia: Juglandaceae Juglans regia L. Nome comune: noce Common name: walnut tree Nome locale: pede 'e noce Descrizione: albero alto 10-15 o più metri. Tronco eretto, corteccia di colore grigio, prima liscia poi fessurata con l'età. Foglie di grandi dimensioni, aromatiche, caduche, alterne, picciolate, imparipennate, con 5-9 segmenti ellittici, di colore verde intenso sopra, più chiare sotto. Pianta monoica: fiori maschili piccoli e numerosi, di colore verde-bruno, riuniti in amenti penduli, per favorire l'impollinazione anemofila; fiori femminili in numero di 2-5 all'ascella delle foglie apicali. Frutto (noce) ad achenio ovale con: parte esterna, epicarpo, carnosa e di colore verde (mallo), col tempo si fessura e annerisce lasciando intravedere la parte interna, endocarpo, legnosa e rugosa (guscio) al cui interno è racchiuso il seme commestibile (gheriglio). Habitat: cresce nell’intervallo altimetrico tra 0 e 1200 metri s.l.m. Ampiamente coltivato per la bontà dei frutti e il legno pregiato, anche avventizio al margine dei coltivi e lungo i sentieri. Periodo di fioritura: Aprile-Maggio Periodo raccolta: Settembre note: specie probabilmente originaria della regione balcanina, da lungo tempo coltivata, e perciò comune, nei Monti Lattari, nella penisola sorrentina e isola di Capri, dove cresce comunemente anche come essenza inselvatichita nei pressi dei coltivi. Localmente è diffusa la varietà Sorrento, la coltura prevede la realizzazione di piccoli boschetti monospecifici o, viceversa, l'albero è piantato singolarmente nei caratteristici orti arborati e nei cortili delle case coloniche. Dal giugno 2018 la coltura del noce di Sorrento è Presidio Slow Food. I contadini per la raccolta delle noci (scugnatura) utilizzano lunghe pertiche di castagno con le quali percuotono i rami dell'albero e fanno cadare i frutti. Le noci, raccolte nel periodo tra fine estate e inizio autunno, sono vendute e consumate in parte fresche e in parte secche nel periodo natalizio. è tradizione locale il giorno 23 di giugno, vigilia di San Giovanni, o il 28 di giugno, vigilia di San Pietro e Paolo, raccogliere noci ancora non mature per preparare il liquore nocino (nucillo). La ricetta prescrive 24-25 frutti per ogni litro di alcol. Il nocino, servito ben freddo, trova largo impiego come gustoso fine pasto; molti usano questo liquore anche come analgesico per il mal di denti. Alcuni anziani raccontano che, in passato, il succo di mallo era usato per tingere di nero i capelli; altri spiegano che le foglie di noce messe a macerare in acqua sono un ottimo rimedio per allontanare le formiche. I bambini del territorio usavano, e alcuni usano ancora, le noci per realizzare semplici e divertenti giocattoli come: panierini, barchette e tartarughine. Consulta anche: Potrebbe interessarti: Testi consultati: 1) CAPUTO G., et al., 1994; 2) FIORI A., 1923-1925a; 3) PIGNATTI S., 1982; 4) RICCIARDI M., 1996; 5) TICLI B., 2007; 6) ZANGHERI P., 1976. |
![]()
Immagini e testo a cura di Ferdinando Fontanella |
©meditflora.com, riproduzione testi e immagini riservata |
|
Stampa |
![]() |
|