creato da G. Visetti * diretto da F. Fontanella
|
|
Scheda naturalistica Famiglia: Cannabaceae Sinonimo: Cannabis indica Nome comune: canapa, canapa indiana Common name: hemp Nome locale: canapone, riferito alle varietà coltivate, un tempo, per uso tessile; nel lessico giovanile attuale la pianta coltivata illegalmente per la droga è indicata come: maria, marijuangela, marijuana Descrizione: pianta dioica, annuale, ramosa, pelosetta, dimensioni 50-300 o più cm. Fusto eretto, scabro. Foglie picciolate, le inferiori opposte, le superiori generalmente alterne, lamina palmata divisa in 5-11 segmenti lanceolati a margine seghettato. Fiori piccoli: maschili giallo verdicci in pannocchie ascellari; femminili in glomeruli all'ascella delle foglie superiori. Frutto ad achenio, globoso. Habitat: cresce nell’intervallo altimetrico tra 0 e 800 metri s.l.m. Un tempo estesamente coltivata (attualmente la coltivazione è permessa solo previa autorizzazione), oggi avventizia lungo le strade, negli incolti, al margine dei coltivi. Fioritura: Giugno-Ottobre note: pianta originaria dell'Asia centrale, da lungo tempo introdotta in Europa e coltivata per le notevoli proprietà medicinali, alimentari, industriali. La canapa è stata ampiamente coltivata in Italia per la fibra e per i semi, tra le regioni maggiormente produttive la Campania che destinava alla canapicoltura gran parte della fertilissima Terra di lavoro. Questo territorio, oggi tristemente incolto per la cessata industria della canapa, è stato rinominato "Terra dei fuochi", per i roghi tossici di rifiuti qui scaricati illegalmente. L'idilliaco rapporto tra uomo e canapa si è incrinato solo con l'avvento dell'era moderna. Quando la chimica ha sviluppato i prodotti di sintesi - ad esempio tessuti, farmaci, olii - la canapicoltura è divenuta poco redditizia e i campi sono rimasti tristemente incolti ed esposti alla più brutale speculazione. La canapa ha conservato una certa notorietà solo per le proprietà narcotiche - la pianta è ricca di sostanze psicoattive dette cannabinoidi: CBD e THC - e il consumo della droga, nota come marijuana e hashish, è via via aumentato nel tempo. L'uso massiccio dello stupefacente, soprattutto nella seconda metà del Novecento, ha indotto molti stati, tra cui l'Italia, a vietare la coltivazione della canapa. Il proibizionismo spinto, col tempo, ha generato nei confronti della canapa un duplice sentimento: per molti è diventata pianta famigerata, temuta e censurata - tanto da essere esclusa, inspiegabilmente e tacitamente, dalle flore locali. Da altri è stata, invece, mitizzata, adorata e illegalmente acquistata. L'enorme richiesta della canapa come droga ha generato inoltre un fiorente mercato clandestino - gestito dalla criminalità organizzata - che genera ingenti guadagni illeciti. Nei Monti Lattari e in penisola sorrentina la canapa cresce come pianta avventizia lungo le strade, negli incolti e al margine dei coltivi. La cronaca quotidiana - che riferisce notizie di ingenti sequestri - testimonia, inoltre, anche la presenza di numerose piantagioni illegali localizzate, pare, soprattutto nell'area dei Lattari. non confondere con: Testi consultati: 1) CASORIA P., SCOGNAMIGLIO G., 2006; 2) CHIUSOLI A., GOIDÀNICH G., TADDEI I. (a cura di), 1979; 3) FIORI A., 1923-1925a; 4) FONTANELLA F., 2010c; 5) PIGNATTI S., 1982; 6) ZANGHERI P., 1976. |
|
![]()
Immagini e testo a cura di Ferdinando Fontanella |
©meditflora.com, riproduzione testi e immagini riservata |
|
Stampa |
![]() |
|