creato da G. Visetti * diretto da F. Fontanella
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Scheda naturalistica Famiglia: Ranunculaceae Aquilegia champagnatii Moraldo, Nardi et La Valva Nome comune: aquilegia di Champagnat Common name: columbine of Champagnat Descrizione: specie perenne, dimensioni 30-40 cm. Fusto foglioso, glabro in basso, glanduloso-puberulo nella metà superiore. Foglie glabre, di colore verde-glauco, le basali riunite in rosetta, su lungo picciuolo, lamina divisa in tre segmenti dentati, cauline brevemente picciolate o sessili, lamina simile alle basali, le superiori ridotte a brattee sessili a lamina da trisettata a semplice. Fiore grande, 40-66 mm di diametro, di colore ceruleo, con evidente ciuffo di antere gialle, speroni non ricurvi ad uncino. Habitat: cresce nell’intervallo altimetrico tra 1400 e 1450 metri s.l.m. Rupi calcaree esposte a Nord. Periodo fioritura: Giugno-Luglio note: endemismo rarissimo, localmente cresce esclusivamente sulle rupi calcaree del Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi, protetto in Regione Campania dalla legge n. 40 del 1994 "Tutela della flora endemica e rara". La specie è stata descritta solo recentemente, fine anni Settanta del Novecento, i primi esemplari sono stati rinvenuti nei vicini Monti Picentini (Terminio), successivamente negli anni Ottanta è stata scoperta la stazione dei Monti Lattari. Recentemente (2009) il Del Guacchio ha ipotizzato che le antiche segnalazione per A. vulgaris al "Monte S. Angelo di Castellammare", e quelle dei vicini M. Picentini, fatte dal Lacaita ad inizio Novecento, siano coincidenti con quelle odierne di A. champagnatii. Del Guacchio ha poi messo in evidenza come il Lacaita nei suoi scritti avesse già chiaramente evidenziato alcune sostanziali differenze tra le piante osservate e la forma tipica di A. vulgaris, supponendo si trattasse di una varietà che chiamò "speluncarum". Da queste considerazioni emergerebbe che la descrizione di A. champagnatii come nuova specie, fatta negli anni Settanta del Novecento, non sia valida perché sarebbe solo la riscoperta, inconsapevole, degli esemplari già osservati e descritti dal Lacaita oltre mezzo secolo prima. In conclusione il Del Guacchio propone che l'attuale binomio A. champagnatii sia sostituito con il più corretto Aquilegia vulgaris var. speluncarum Lacaita (1911). Specie simile: Testi consultati: 1) BLASI C., et al. (a cura di), 2010d; 2) CONTI F., et al., 2005; 3) DEL GUACCHIO E., 2009; 4) MORALDO B., et al., 1981; 5) PEPE C., SENATORE F. (a cura di), 2012. |
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Immagini e testo a cura di Ferdinando Fontanella |
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