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Lineamenti essenziali del popolamento vegetale a Punta Campanella
(di Massimo Ricciardi: da I Beni culturali di Massa Lubrense - contributo alla conoscenza - 1992)

 

1.1 Caratteri generali dell'area
La Punta della Campanella costituisce l'estrema propaggine occidentale della Penisola Sorrentina e rappresenta l'elemento morfologico che collega il Golfo di Napoli a quello di Salerno, ubicata a circa 8 Km da Sorrento, essa ricade, amministrativamente, nel territorio comunale di Massa Lubrense.
Tracce ben evidenti di utilizzazione del territorio testimoniano dell'antica presenza dell'uomo in questo settore della costa tirrenica. Conseguenza di ciò è stato l'inevitabile instaurarsi di fenomeni di degrado via via crescenti; le conseguenze negative nei riguardi dell'ambiente naturale di tali fattori di disturbo sono state notevoli ed hanno condotto a progressivi regressione e depauperamento dei popolamenti animale e vegetale dell'area. Un particolare ruolo in tal senso hanno rivestito gli usi agricoli e i fenomeni di alterazione che essi inducono nell'ambiente; in molti settori è stato perciò profondamente stravolto ed in alcuni casi del tutto cancellata quella continuità ambientale che è l'elemento cardine per un armonico sviluppo e conservazione delle fitocenosi e zoocenosi autoctone.

1.2 Interesse del popolamento vegetale
Anche se il contesto ambientale che si riscontra su Punta della Campanella è per le ragioni di cui al punto 1.1 sensibilmente alterato, permangono tuttora nella zona non pochi aspetti geologici, geomorfologici, floristici, vegetazionali e faunistici per i quali questo biotopo riveste ancora un notevole interesse naturalistico oltre che storico.
Almeno sotto il profilo del popolamento vegetale, sono infatti tuttora presenti, sia pure in misura frammentaria e su ridotte superfici, elementi appartenenti a tipi di vegetazione che, oltre ad essere caratteristici del bacino del Mediterraneo, sono in via di progressiva rarefazione da questa loro area di diffusione. Per questa ragione, ma non solo per questa, Punta della Campanella rappresenta uno dei pochi tratti della Penisola Sorrentina in cui, al momento, appare programmabile un piano di intervento di tutela del patrimonio storico e naturalistico.

2. Lineamenti essenziali del popolamento vegetale

2.1 Premessa
Si ritiene opportuno, prima di procedere oltre nella trattazione, fornire qualche precisazione su alcuni termini che verranno di qui in avanti ripetutamente usati. Al riguardo si intende soprattutto richiamare l'attenzione sull'esatto significato da attribuire ai due termini flora e vegetazione, termini che, di norma, vengono ritenuti sinonimi o quasi.
In effetti, si tratta, invece, di due vocaboli con i quali vengono espressi due concetti che, sebbene strettamente correlati, sono sensibilmente diversi l'uno dall'altro.
Il termine flora viene infatti utilizzato per indicare il complesso delle entità vegetali presenti in un dato territorio o in un certo ambiente. La flora è quindi rappresentata da un elenco più o meno numeroso di piante le cui caratteristiche sono determinate da numerosi fattori tra cui ad esempio l'estensione e la diversità del territorio preso in esame.
Con il termine vegetazione, si indica invece il modo in cui le essenze vegetali, che nel loro insieme formano la flora, si dispongono per andare a costituire la copertura vegetale di un dato territorio o ambiente. Questa copertura vegetale potrà essere un bosco, una prateria, una savana, ecc. e cioè formazioni, ciascuna caratterizzata da struttura e fisionomia simile ma non tutte costituite dallo stesso numero o dalle stesse specie.

2.2 Inquadramento generale
La Campania, per la sua posizione geografica e per le caratteristiche della sua orografia, presenta condizioni ambientali piuttosto variabili che consentono, all'interno dei confini regionali, l'affermarsi di popolamenti vegetali profondamente diversi tra loro per struttura, fisionomia e composizione floristica.
Di tale complesso di fitocenosi assumono interesse notevole quelli della cintura costiera, propria di quella fascia fitoclimatica definita da Pignatti (1979) fascia mediterranea che va dal livello del mare ai circa 500 m di quota.
In questa fascia rientra quindi Punta della Campanella che si colloca in un contesto floristico e vegetazionale articolato in diversi orizzonti sempre caratterizzati da spiccata termofilia.

2.3 La flora
Per quel che attiene alla flora dell'area considerata entro i confini dell'istituendo parco, in base ai dati preliminari di cui si dispone, si può stimare, sia pure con larga approssimazione, una consistenza numerica che si aggira intorno alle 250-350 entità.
Tra queste si può segnalare un buon contingente di endemiche. La presenza di queste specie rare è particolarmente significativa in quanto rappresenta un chiaro indice di residua buona diversità biologica e pertanto di condizioni ancora favorevoli per l'instaurarsi di processi evolutivi e di ricostituzione delle fitocenosi.

2.4 Vegetazione
La Punta della Campanella si colloca nella più calda delle cinture in cui è articolata la fascia mediterranea, pertanto a determinare la sua copertura vegetale dovrebbero contribuire soprattutto piante legnose (arbusti o piccoli alberi) che vanno a costituire quel tipo di vegetazione noto con il nome generico di Macchia Mediterranea ma che, a seconda delle condizioni ambientali, si presenta con forme e composizioni floristiche notevolmente diverse.
Frammenti di macchia su Punta della Campanella sussistono tuttora, sia pure su aree frammentarie circoscritte, in condizioni non del tutto ottimali soprattutto per la loro struttura ma non per quel che riguarda il numero delle specie presenti essendo rappresentate tutte le principali essenze tipiche della macchia mediterranea.
Aree assai vaste che un tempo dovevano essere occupate da varie facies di questo tipo di vegetazione sono state nel tempo private del loro mantello vegetale da parte dell'uomo per essere destinate prevalentemente a usi agricoli. Da queste zone è presumibile quindi che fu asportato qualunque tipo di ricoprimento vegetale che impedisse tale tipo di utilizzazione e perciò in esse si ravvisano oggi solo aspetti diversi di vegetazione erbacea di origine secondaria, dominata da specie per lo più annuali e indicata in letteratura anche con il termine di steppa litoranea.
Superfici di una certa consistenza risultano poi interessate da rimboschimenti a conifere, soprattutto Pinus Halepensis Miller.
In questa sede si può procedere ad un primo approccio ai lineamenti essenziali della vegetazione presente su Punta della Campanella, lineamenti che vengono definiti in base ad una descrizione fisionomico strutturale dei popolamenti che si sono potuti individuare sul terreno. Tali fitocenosi vengono di seguito elencate e brevemente illustrate nei loro aspetti salienti.

2.4.1 - Macchia mediterranea ad Euphorbia dendroides L. e Pistacia lentiscus L. dominanti
Questo tipo di vegetazione insiste sulle superfici a substrato con rocce affioranti e clastiti e pertanto poco idonee a scopi agricoli. Si tratta di formazioni cespugliose per lo più rade con Euphorbia dendroides L., Pistacia lentiscus L., Myrtus communis L., e in subordine Juniperus phoenicea L. oltre a rari esemplari di Ceratonia siliqua L. allo stato arbustivo sovente misto ad Olea europaea L. var. sylvestris Brot. Lo strato erbaceo è dominato da Brachypodium ramosum (L.) Roemer et Schultes Brachypodium distachyon (L.) Beauv., Briza maxima L., Vicia bithynica (L.) L., Campanula dichotoma L., Lathyrus clymenum L., Anagallis arvensis L., Asparagus acutifolius L.

2.4.2 - Gariga a Melilotus neapolitana Ten. e Centaurea cineraria L. subsp. cineraria
Verso la baia di Ieranto si trova un aspetto di macchia mediterranea su substrato poco roccioso e che risente sensibilmente della vicinanza del mare. Si tratta di una prateria con Metilotus neapolitana Ten., Melitotus sulcata Desf., Trigonella comiculata (L.) L, Vicia Bithynica (L.) L. che in corrispondenza delle aree più rocciose si arricchisce di Centaurea cineraria L. subsp. cineraria, Daucus carota L. subsp. gummifer Hooker fil., Helichrysum italicum (Roth) G. Don fil. ed Anthyllis barba-Jovis L. specie tipica degli aspetti rupestri più termofili della macchia.

2.4.3 - Pseudosteppa ad Hyparrhenia hirta (L.) Stapf, Avena sterdis L. e Foeniculum vulgare Miller
Settori notevolmente estesi in Punta della Campanella sono occupati da una formazione erbacea dove le entità arbustive della macchia sono quasi completamente scomparse ad eccezione di rari individui di Pistacia lentiscus L. di cui sono peraltro presenti pochi individui per lo più in stentate condizioni vegetative.
La copertura è qui costituita prevalentemente da Gramineae tra le quali prevalgono Avena barbata Pott ex Link, Hyparrhenia hirta (L.) Stapf, Brachypodium ramosum (L.) Roemer et Schultes, Bromus madritensis L., Bromus rubens L., Dactylis glomerata L..
Tra le specie erbacce presenti vanno ricordate Foeniculum vulgare Miller, Ferula glauca L., Allium ampeloprasum L., Convolvulus elegantissimus Miller, Carthamus lanatus L., Nigella damascena L., Tetragonolobus purpureus Moench.
E’ evidente che ci si trova di fronte ad una cenosi di origine secondaria originatasi a causa di un eccessivo sfruttamento da parte dell'uomo che col taglio ha determinato la quasi totale scomparsa delle specie legnose e condizioni di degradazione assai spinte.

2.4.4 - Vegetazione delle rupi marittime a Crithmum maritimum L. e Limonium johannis Ten.
Le alte scogliere a picco sul mare lungo tutto l'arco di costa di Punta della Campanella sono in più punti interrotte da costruzioni, scavi archeologia, gradinate e sentieri. La tipica vegetazione della fascia più prossima alla linea di battigia si presenta perciò piuttosto discontinua. Dove essa si è meglio conservata si osserva come l'ambiente poco favorevole alla vegetazione abbia selezionato un ridotto numero di specie che si sono adattate a vivere nelle fessure delle rupi e che riescono a vegetare anche se sottoposte agli spruzzi salmastri. Al ridotto numero di specie si somma una ridotta copertura a costituire la quale vanno Limonium johannis Ten., Crithmum maritimum L., Lotus cytisoides L. Helichrysum italicum (Roth) G. Don.

2.4.5 Vegetazione dei coltivi a Olea europaea L. var. europaea e Vitis vinifera L. var. vinifera
La coltura della vite ed ancor più quella dell'olivo hanno rappresentato e rappresentano tuttora per gli abitanti delle aree più aride e meno fertili della Penisola sorrentina le principali coltivazioni arboree.
Ampie superfici su Punta della Campanella sono state nel tempo private della loro copertura vegetale spontanea e terrazzate per essere destinate alla coltura di questi due fruttiferi.
Le continue pratiche agronomiche non consentono una precisa caratterizzazione della vegetazione; solo sporadicamente, infatti, si trovano, frammisti alla vite ed all'olivo, individui di Ceratonia siliqua L. e Quercus pubescens Willd.
La loro stessa origine antropica fa sì che questi complessi, malgrado la presenza di una flora specifica, non possano essere presi in considerazione dal punto di vista vegetazionale. Esse si collocano comunque in una posizione ben precisa nel contesto culturale e storico della Penisola sorrentina per cui anche ad essi devono essere assicurate opportunamente misure di conservazione.

2.4.6 Rimboschimenti
Un discreto rilievo, per l'estensione della loro superficie, rivestono infine alcuni rimboschimenti a conifere effettuati essenzialmente allo scopo di ottenere un consolidamento delle pendici maggiormente soggette a frane e smottamenti. La specie più frequentemente utilizzata a tale scopo è Pinus halepensis Miller.
Pratiche simili, che possono essere giustificate qualora interventi in tal senso si rendano assolutamente necessari, mal si inquadrano qualora si ritenga di poterle mettere in atto ai fini di altri tipi di risanamento dell'ambiente.

Ci si astiene pertanto per ora dall'addentrarsi in una loro sia pur sommaria analisi.


 

erbacee

herbaceous

legnose

woody

orchidee

orchids

felci

ferns

alberi

trees

FAUNA

funghi

elenco

sistematico

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